TPL, sosteniblità a misura del cittadino

TPL, sosteniblità a misura del cittadino.
ASSTRA ha scelto Ecomondo per il Forum nazionale dell’innovazione nel trasporto collettivo “L’innovazione energetica. Le prospettive economiche legate alle fonti di trazione pulite” .
Tra i i relatori anche Federmetano.

La lotta per l’ambiente va fatta sostenendo il trasporto pubblico, chiave di volta essenziale per ridurre l’impatto ambientale del settore trasporti”, così il Presidente di ASSTRA Andrea Gibelli ha aperto il Forum ASSTRA sull’innovazione energetica e le prospettive economiche legate alle fonti di trazione pulite, svoltosi il 7 novembre 2019 nell’ambito di KEY ENERGY in Ecomondo.
Una giornata in cui i maggiori attori del settore hanno dialogato sul ruolo del TPL nella transizione energetica e in cui sono state illustrate le “Linee guida Sostenibilità per le aziende di trasporto pubblico”, redatte da ASSTRA.
Un documento che si rivolge alle aziende di TPL per consentire loro di percorrere la strada della sostenibilità in autonomia”, ha dichiarato Elisabetta Tromellini – Gruppo di lavoro sostenibilità ASSTRA.

Un percorso che però deve tenere conto delle realtà socio economiche del Paese. Un aspetto che Gibelli ha definito imprescindibile: “adottare misure che portino alla transizione energetica è inevitabile ma attenzione a non lasciare fuori parti del Paese che non vogliono, o non possono, andare allo stesso passo delle altre. Bisogna dosare le misure e adattarle all’attuale sistema di trasporti, solo così si avranno risultati concreti. Occorre pragmatismo, ovvero sfruttare la connettività del Paese e orientare gli investimenti su mezzi sempre più sostenibili e al tempo stesso parte di un sistema più ampio”.

Allora più che di transizione si dovrebbe parlare di evoluzione energetica, ha osservato Claudio Spinaci di Unione Petrolifera, “perché la soluzione unica che possa risolvere tutto al 2050 ancora non l’abbiamo. Occorre fare ricerca. Il 92% del vettore energetico del trasporto è costituito da benzina e gasolio. Nel trasporto pesante il diesel fa da padrone. Al 2030 si prevede ancora la presenza dell’80% di benzina e gasolio. Serve una soluzione di sintesi senza andare su strade elitarie e dai costi proibitivi. L’età media del parco circolante leggero è di 11 anni (contro ai 9 dell’Europa), nel trasporto pesante è di oltre 12 anni (contro ai 7 del resto d’Europa). Se in una città come Roma fermiamo mezzi diesel euro 6 ma facciamo circolare autobus di oltre 10 anni di certo non abbatteremo mai la CO2”.

Parlando di evoluzione dei carburanti contro l’inquinamento ambientale, inevitabile è stato il riferimento al biometano che, come ribadito da Licia Balboni è la risposta già percorribile non solo per abbattere le emissioni di CO2, ma anche per renderle negative”. La Presidente di Federmetano ha poi ammonito chi si scaglia contro il metano, perché “se oggi colpiamo il CNG, domani non potremo sfruttare il biometano, sia bioCGN sia bioLNG”.

Dello stesso avviso Luca Mariotto di Utilitalia: “abbiamo la possibilità di risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti. In Italia non ci sono impianti per gestirli a sufficienza, lo dimostrano i km che i mezzi fanno per portarli altrove. Il biometano è un vettore energetico nazionale sostenibile. La biodigestione da fanghi di depurazione è una strada percorribile per risolvere un problema importantee per creare un vettore energetico pulito. Il biometano ha enormi potenzialità, se oltre ai rifiuti consideriamo le fonti agricole o le deiezioni tali potenzialità hanno numeri ancora più alti. Uno dei problemi è l’accettazione sociale degli impianti, per questo è fondamentale fare informazione”.

Mezzi diversi per un fine unico, questo il messaggio di Stefano Saglia di ARERAper il quale “è necessaria una convergenza tra energia elettrica, gas metano e idrogeno se vogliamo operare per il benessere ambientale. Dobbiamo lavorare a un’armonizzazione degli strumenti incentivanti”.

A fargli eco Marcello Di Caterina di ALIS, Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile: “abbiamo aziende che vanno 100% a LNG. Il trasporto su gomma non sparirà mai, perciò concentriamoci sulla riduzione delle emissioni. Al momento elettrico e idrogeno sono dibattiti ancora aperti, ma ci stiamo provando”.

Della stessa opinione anche Andrea Zaghi di Elettricità futura: “dobbiamo muoverci in un’ottica di neutralità tecnologica, per cui ben vengano il biometano, l’idrogeno o i carburanti sintetici. L’elettrificazione è un driver fondamentale sia nella mobilità sia nell’uso domestico. Certo non si può pensare di fare la rivoluzione in un giorno, per cui i veicoli alimentati con altre alimentazioni ci saranno ancora. Tutti gli operatori devono essere coinvolti”.

Spazio infine all’idrogeno e alle tecnologie a esso connesse, per la cui filiera in Italia “si stanno muovendo tanti stakeholder, serve però una politica che incentivi produttori e consumatori”, così Cristina Maggi di H2IT (Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile).



Presentazione ASSTRA: LINEE GUIDA SOSTENIBILITÀ PER LE AZIENDE DI TRASPORTO PUBBLICO

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