Biometano, con Federmetano e Scania verso un mondo migliore.
Presentato a Ecomondo il progetto culturale di Federmetano “Biometano, dalla terra per la terra”. In platea i ragazzi dell’Istituto professionale L. B. Alberti di Rimini.
Federmetano, in occasione di Ecomondo, ha scelto un partner d’eccezione per promuovere la cultura del metano per autotrazione: nel pomeriggio del 6 novembre lo stand di Scania si è trasformato in un palcoscenico su cui esperti del settore trasporti si sono confrontati sul tema biometano, coinvolgendo – grazie al progetto dell’Associazione “Biometano, dalla terra per la terra” – i più giovani che hanno potuto scoprire le potenzialità ecologiche di questo carburante, oltre ai positivi risvolti in campo lavorativo che deriverebbero da un suo maggiore utilizzo.
“La sostenibilità è cultura– ha esordito Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato Italscania – nei prossimi anni ci saranno 20.000 posti da autista– ha poi continuato Fenoglio – così come il meccanico anche l’autista non sarà più quello legato agli stereotipi che fino a oggi l’hanno caratterizzato, ma sarà sempre più un professionista che si avvarrà della guida autonoma. Anche lui dovrà essere specializzato”.
Le innovazioni tecnologiche e l’utilizzo di carburanti alternativi stanno radicalmente mutando il settore della mobilità, questo inevitabilmente comporterà l’esigenza di figure professionali competenti e formate ad hoc. Direzione che l’Istituto professionale L. B. Alberti di Rimini ha deciso di seguire, come confermato dal Prof. Roberto Rossi, presente all’evento insieme ai ragazzi: “la scuola ha trascurato per tanto tempo il settore dei trasporti, concentrandosi su auto e moto. Dopo tanto tempo sono riuscito a creare un’officina per motrici nella scuola, un passo importante per creare nuove possibilità di lavoro”.
Gli studenti presenti hanno appreso – attraverso l’intervento di Licia Balboni e di Lorenzo Maggioni, Responsabile Ricerca e Sviluppo CIB (Consorzio Italiano Biogas) – quanto l’utilizzo del biometano sia vantaggioso per l’ambiente, in termini di abbattimento delle emissioni di CO2, e quali possibilità occupazionali offra la filiera di questo virtuoso carburante.
Dalla teoria alla pratica, grazie agli esempi di aziende precorritrici nell’utilizzo di metano.
Il primo a prendere la parola è stato Furio Fabbri, Presidente Gorent– realtà leader nel noleggio dei veicoli per l’igiene urbana – che ha posto l’accento su quanto sia importante il ruolo dei consumatori per orientare il mercato verso la sostenibilità: “quando acquistiamo qualcosa dobbiamo pensare a come questa arriva, dobbiamo ragionare sulla filiera. Il biometano, inteso come filiera corta, è un esempio di economia circolare in grado di creare leve competitive. Il processo di biodigestione parte da un problema (il rifiuto) per arrivare a una valorizzazione dello scarto, che permette di inquinare meno”; per poi concludere: “i ragazzi ci danno risposte perché sono privi di sovrastrutture, siamo noi che dobbiamo imparare da loro e poi formarli, è un esempio di circolarità mentale”.
Per Gianni Sintucci, Responsabile trasporti e logistica interna Orogel “la riduzione della CO2 è fondamentale per l’economia stessa della nostra azienda, che vive dei prodotti della terra. Le performance e l’espansione della rete nel territorio rendono possibile un’ampia copertura e conseguente competitività del territorio stesso”.
Circolarità è la parola d’ordine per Leonardo Tresoldi, Titolare TTS.CO, che ha raccontato come in azienda “usiamo il biometano per alimentare i nostri veicoli. Dal biogas otteniamo anche il digestato, che a sua volta è un ottimo concime. Vorremmo produrre biometano oltre che per la nostra flotta anche per altre aziende, non a caso abbiamo in progetto la realizzazione di un distributore”.