Caro prezzi metano autotrazione:

l’indifferenza del Governo mette a rischio una eccellenza italiana

Per Assogasmetano e Federmetano non ci sono dubbi: le Istituzioni, ignorando ancora una volta il grido di allarme che da mesi le due associazioni (cui fanno capo i distributori di metano e biometano per autotrazione) stanno lanciando con forza, stanno mettendo seriamente e consapevolmente a repentaglio una filiera di eccellenza. Ancora una volta restano inascoltate le istanze che da mesi Assogasmetano e Federmetano rivolgono agli organi decisori.
Le recenti decisioni del Governo, che nuovamente hanno escluso il gas naturale uso autotrazione dalle agevolazioni fiscali per superare il difficilissimo momento congiunturale, sono una chiara dimostrazione di come non vi sia alcun interesse nel salvaguardare l’utilizzo di questa preziosa risorsa, nonostante sia quella a più basse emissioni di CO2 tra i carburanti fossili e quella che ha già ora sostituito il 30% di metano con biometano, l’unico carburante che è una fonte rinnovabile a emissioni di CO2 negative.

Una immotivata penalizzazione del gas naturale uso autotrazione, da parte del Governo, che non tiene conto dei benefici ambientali legati al suo utilizzo, nonostante la necessaria transizione ecologica che tutti siamo chiamati a percorrere e che l’Europa ci impone come obiettivo irrinunciabile.

Da Settembre 2021 il settore sta richiamando l’attenzione del Governo sull’aumento inusuale dei prezzi e sta chiedendo misure atte a calmierarlo (prima fra tutte la riduzione dal 22 al 5% dell’Iva).

Nonostante le ripetute richieste di aiuto per salvaguardare gli utenti che, oltre agli aumenti fino a 10 volte della materia prima pagano altrettanti aumenti delle imposte, nonostante l’energia elettrica sia aumentata di 3 volte e l’utente abbia pagato anche in questo caso un ulteriore aumento di 3 volte delle imposte, nonostante gli sforzi dei nostri operatori che hanno da mesi azzerato vendite e ricavi e hanno continuato a tenere aperti gli impianti, la scelta deliberata del Governo è restare indifferente a questa situazione.

A questo punto è inevitabile pensare a un’azione voluta e condotta scientemente a danno della mobilità a metano. Se così fosse, saranno irrimediabilmente compromessi sia l’infrastruttura distributiva di oltre 1500 punti vendita – pronta per biometano e in prospettiva per l’idrogeno – sia un settore industriale che da 70 anni produce ed esporta la tecnologia italiana nel mondo.
Tutto ciò è intollerabile e costringe il comparto della distribuzione a scelte drastiche, che potranno comportare anche gravi disservizi all’utenza.
Scelte che mai avremmo voluto intraprendere e delle quali, per quanto sopra, non abbiamo alcuna responsabilità.

 


Rassegna stampa:

– QUOTIDIANOENERGIA.IT: Taglio accise e nodo giacenze, Assopetroli: “Rischio danni, servono correttivi”, del 19-03-2022
– STAFFETTAONLINE.IT: Metano auto, le associazioni: “costretti a scelte drastiche con disservizi per gli utenti”, del 21-03-2022
– CLUBALFA.IT: Caro metano auto: associazioni attaccano Governo, del  21-03-2022

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