Federmetano al seminario: Quale biometano per il sud?
Dalla produzione alla commercializzazione: un’analisi approfondita delle principali tappe della virtuosa filiera del biometano.
Lo scorso 27 giugno 2018 a Bari si è tenuto “Quale biometano per il Sud?”, il seminario organizzato da Agroenergia al quale ha partecipato anche Federmetano.
Il biometano rappresenta una vera rivoluzione, metano ricavato dal riciclo e dal riuso dei prodotti di scarto della filiera agricola in un ciclo di sostenibilità a CO2 nulla. Secondo uno studio ADAC (ACI tedesca) la CO2 emessa da un mezzo alimentato a biometano sarebbe totalmente paragonabile a quella emessa dalla medesima auto elettrica alimentata da energia derivante da pale eoliche (rinnovabile), senza considerare il fatto che un’auto che utilizza biometano può contare su una rete di distribuzione già pronta e capillare.
La giornata è stata l’occasione per esplorare le caratteristiche del Decreto Interministeriale del 2 marzo scorso, oltre che i suoi effettisullo sviluppo di nuovi impianti e sulla riconversione di impianti di biogas esistenti.
I presenti si sono confrontati sui diversi passaggi di questa filiera virtuosa, dalla produzione del biometano alla sua commercializzazione.
In particolare gli interventi si sono concentrati su:
– Il nuovo DM Biometano e le matrici utilizzabili per biometano avanzato (Piero Mattirolo, Agroenergia);
– Aspetti impiantistici per l’utilizzo di sottoprodotti agro-industriali – La produzione di biometano a rifiuti organici. Un esempio di economia circolare(Francesco Mombelli, Sabrina Piccaluga, IES Biogas);
– Esperienze nell’impiego di sottoprodotti negli impianti di biogas al Sud (Gioacchino De Sario, BTS Biogas);
– Il monitoraggio della qualità e l’immissione in rete (Leonardo Senatori, Pietro Fiorentini);
– Il modulo di upgrading a membrane negli impianti(Maurizio Bellandi/Gaetano Troise, TPI-AB Energy);
– Il biometano liquefatto per i veicoli industriali (Gianluca Bianco, Bianco Petroli).
Giuseppe Fedele, Vice Presidente Federmetano, ha illustrato la modalità di fornitura di biometano tramite carri bombolai.
Dalla sua analisi è emersa una serie di vantaggi in termini di: nessun bisogno di avere un “buon” metanodotto nelle immediate vicinanze; nessuna necessità di prenotazioni della Capacità Giornaliera; nessun costo (e tempi) di allacciamento; possibilità di iniziare immediatamente la produzione e la vendita del biometano; possibilità di avere “clienti” anche non allacciati al metanodotto.